Ce l’ho fatta. Ho completato “Io Non Ho Paura” di Niccolò Ammaniti, dopo appena due settimane da quando l’ho iniziato. Mi sento molto orgoglioso di me stesso, come se avessi vinto una gara. A un anno da quando ho cominciato a imparare l’italiano, sono riuscito a leggere un libro in italiano, scritto per lettori italiani. Anche quando ero piccolo e imparavo il francese, prima e poi quando ero a scuola, non potevo mai fare una cosa come questa.
È stata una sfida? Certamente. Ho lottato molto? In realtà no. Avendo già imparato e praticato il passato prossimo, l’imperfetto, il congiuntivo, i pronomi combinati e così via, ho scoperto di capire la struttura delle frasi quasi perfettamente – soprattutto nei dialoghi. La vera difficoltà è stata il numero enorme di verbi nuovi, insieme a un sacco di vocabolario sconosciuto. Ovviamente, no? Quindi li ho dovuti tradurre, e prendere appunti, mentre leggevo. Eppure ne è valsa la pena, senza dubbio.
Per quanto riguarda il libro, innanzitutto, me lo sono goduto molto. Gli italiani lo chiamano un romanzo, ma non è una storia romantica come si può immaginare da questo titolo. In quel caso lo si parlerebbe “un romanzo rosa”, mentre qui si tratta di un “romanzo di formazione”.
In questa storia conosciamo Michele Amitrano, il protagonista, e la sua famiglia – Anna, sua madre che fa la casalinga, Maria, la sorella minore e Pino, suo padre di cui ci viene detto che lavora nel Nord ma non viene chiarito cosa proprio lui fa, solo che lui va e viene, ogni tanto portando dei regali a casa con lui. Questa famiglia vive in un paesino, forse non è un paesino ma un borgo di campagna vicino a Lucignano chiamato Acqua Traverse. Non è né ricco né povero.
All’inizio della storia ci viene presentato il gruppo di amici di Michele (e di sua sorella) – Il Teschio, Salvatore, Remo e Barbara. Sembra che la storia si svolga durante l’estate quando ai bambini non tocca andare a scuola, a un tempo in cui Acqua Traverse è descritto come caldissimo in cui le giornate sono bollenti, e nonostante le finestre spalancate, si passano le notti a sudare nel letto, incapaci di dormire.
Il gruppo di ragazzi trascorre le sue lunghe giornate estive sfidandosi a gare, partite di calcio e a “un due tre stelle”. Girano in bicicletta per la campagna, tra le colline, a Lucignano per comprare il gelato e altro ancora. Loro hanno e loro si godono la libertà che quelli di noi che sono cresciuti prima dell’Internet, dei telefoni, del media sociale si sono goduti. Durante queste sfide, o queste gare, c’è sempre una penitenza che chi arriva ultimo deve pagare. Alcune sono talmente brutte che faccio fatica persino a descriverle.
Durante una di queste sfide, il gruppo si trova in una vecchia villa situata sulle colline. Michele non è arrivato l’ultimo nella gara precedente ma insiste per fare la penitenza al posto di Barbara, perché gli dispiace per lei. Il Teschio gli dice che per questa penitenza deve salire al piano superiore e attraversare un ramo che collega due stanze. Michele si arrampica sulla casa rotta, attraversa il ramo e poi salta giù, dove trova una copertura sopra un buco scuro. All’improvviso, vede una gamba bianca spuntare da sotto un telone e crede di aver trovato un cadavere.
Scappa via per tornare dal gruppo prima che possano scoprire il suo nuovo segreto. Il giorno dopo, lui torna alla villa da solo per verificare se si tratta davvero di un cadavere, ma invece riceve un grande sorpresa quando trova che non è un corpo, ma è un ragazzo vivo, della stessa età di Michele, che si chiama Filippo. Filippo è stato rinchiuso nel buco e non può partire uscire perché ha una catena con un lucchetto intorno alla sua caviglia. È chiaro che qualcuno l’ha messo lassù. È anche evidente che qualcuno torna lì regolarmente perché ci sono i piatti vuoti, bicchieri, le cenere dei fuochi e così via vicino al buco. Vede anche una ciotola con lo stesso design come una che sua madre ha comprato e che hanno a casa.
Poco dopo, un amico di Pino, di nome Sergio, arriva per stare da loro, ma il padre non gli spiega mai il motivo della sua visita. Presto, durante la notte, Michele si sveglia e scopre un gruppo di adulti – i suoi genitori, Sergio e alcuni vicini – che stanno litigando in cucina, ma si smettono all’improvviso per guardare la TV. Sono le notizie: si parla di un bambino di nome Filippo che è stato rapito dalla sua casa due mesi prima. La madre di Filippo appare in TV e supplica i rapitori di liberare suo figlio immediatamente.
A quest’ora MIchele si rende conto che è stato suo padre a rapire Filippo. Qualche giorno dopo, Michele va a casa del suo amico, Salvatore, per consegnare una torta che sua madre ha preparato per la famiglia di Salvatore. Michele trova Salvatore nella sua camera e Salvatore gli mostra otto nuove squadre di Subbuteo che suo padre gli ha comprato mentre era in città per lavoro.
Michele prova gelosia. Gli piace moltissimo il gioco di Subbuteo, ma lui non ha neanche una squadra di calciatori, mentre ora Salvatore ne ha dodici. Michele chiede a Salvatore se può regalargliene una, ma Salvatore gli risponde “No, non posso farlo perché mio padre si arrabbierebbe”. Michele riflette un attimo, poi decide di barattare il suo segreto – il segreto del ragazzo nel buco – in cambio di una squadra di Subbuteo. Michele rimpianga questa decisione quasi subito ma prosegue comunque.
Michele torna alla vecchia villa per rivedere Filippo, ma un altro ragazzo, Felice, che era nella cucina quella notte in cui gli adulti litigavano tra loro, acchiappa Michele nel buco con Filippo perché Salvatore gli ha rivelato il segreto di Michele in cambio di una lezione di guida. Felice porta Michele a casa e dice ai genitori di Michele che è successo alla villa. Sua madre vede che Felice lo ha picchiato, si infuria, e c’è una grande lotta tra Felice e Anna nel soggiorno. Poco dopo Pino, il padre di Michele, arriva a casa insieme a Sergio, vede la scena e tenta di uccidere Felice.
Quella notte, Pino parla con Michele e lo fa giurare che lui non tornerà mai alla villa da Filippo sennò gli altri lo uccideranno, e sarebbe la colpa di Michele. Per diversi giorni, Michele si preoccupa per Filippo, ma non vuole tornare alla villa nel caso in cui loro lo acchiappano di nuovo e questa volta potrebbero uccidere davvero Filippo.
Un pomeriggio, i ragazzi stanno giocando per le strade di Acqua Traverse, come al solito, quando uno del gruppo propone che loro devono tornare alla vecchia villa per vedere se c’è cos’altro. Michele non vuole andare, il giuramento che ha fatto a suo padre solo pochi giorni prima viene in mente ma alla fine, però, decide di andare con il gruppo. Quando arrivano alla villa, Michele scopre che Filippo non c’è più. Salvatore gli dice che gli adulti lo hanno spostato di recente, perchè la villa non era più sicura, e ora si trova nel capannone di un contadino chiamato Melichetti, in fondo alla collina.
All’improvviso, i ragazzi sentono un suono tonante e vedono due elicotteri sorvolare la villa, volare sopra il borgo e poi scomparire all’orizzonte. Il gruppo corre subito a casa. Quella notte, Michele sente di nuovo il gruppo degli adulti – i genitori, i vicini, Felice e gli altri – stanno litigando in cucina. Diventa chiaro che credono che la polizia sia vicina a scoprire tutto, e quindi loro decidono che Filippo deve morire, ma non sanno chi lo farebbe.
Ascoltando questo, Michele decide che lui deve salvare Filippo, o almeno tentare, e scappa fuori la finestra, prende la bicicletta e pedala in fretta verso la fattoria di Melichetti per trovarlo.
Cerca e cerca nella fattoria ma non riesce a trovare il ragazzo. Alla fine lo scopre in un altro buco e riesce a liberarlo, riesce ad aiutarlo a fuggire ma purtroppo non riesce a fuggire lui stesso. Appare suo padre – confuso, spaventato, con una pistola in mano – e spara a Michele.
Il libro si conclude con Pino, Michele nelle sue braccia, supplicando aiuto mentre i poliziotti stanno arrivando.
Come ho scritto sopra, me lo sono goduto molto. L’ho trovato accattivante e coinvolgente dalla prima all’ultima pagina. Se stai imparando l’italiano e stai cercando il tuo primo libro in italiano, te lo consiglio vivamente.
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